Vuoi preparare la pizza fritta a casa? Ecco tutti i segreti per un risultato perfetto
E siamo ancora qui a scrivere di fritti, questa volta della regina dei fritti salati: la pizza fritta.
Ne hanno parlato l’altra sera da Masterchef, e mi è tornata in mente una ricetta che avevo provato ormai parecchio tempo fa: la pizza fritta di Gino Sorbillo.
Una ricetta ottima, relativamente facile da preparare e che renderà felici i più golosi.
Partiamo dalle radici di questa golosità fritta
Le prime tracce della pizza fritta ci portano indietro nel tempo, al XVI secolo. Il poeta Giovanni Battista del Tufo, infatti, menzionava delle “zeppolelle”, palline di pasta lievitata fritte e cosparse di miele, che ricordano molto da vicino la nostra amata pizza fritta (anche se secondo me si avvicinano molto di più alle zeppole della mia nonna!) .
Tuttavia, è nel periodo del dopoguerra che la pizza fritta, così come la conosciamo oggi, trova la sua vera consacrazione. A causa della scarsità di materie prime e della distruzione dei forni a legna, i napoletani dovettero ingegnarsi per trovare un modo alternativo di gustare la loro pizza. Fu così che nacque l’idea di friggere l’impasto, ottenendo un piatto più economico e sostanzioso, perfetto per sfamare le famiglie in un periodo di difficoltà. La pizza fritta divenne rapidamente un simbolo di resistenza e creatività, un modo per trasformare un problema in un’opportunità.
Un’icona della street food napoletano
Negli anni, la pizza fritta si è evoluta, diventando un’icona dello street food napoletano. I venditori ambulanti, con le loro friggitrici portatili, la preparavano e la vendevano per le strade, offrendo un pasto veloce e gustoso a tutti coloro che ne desideravano una fetta. Oggi, questa golosità è apprezzata in tutto il mondo e viene proposta in numerose varianti, con farciture sempre più creative e originali. Tuttavia, la ricetta tradizionale, con ricotta, salame e pomodoro, rimane la più amata e autentica.
Ma qual è la differenza tra pizza fritta, calzone e panzerotto?
Ce lo siamo chiesti un po’ tutti: che differenza c’è tra pizza fritta, calzone e panzerotto? Wikipedia dice nessuna! Secondo il colosso enciclopedico, la base è sempre l’impasto di una pizza, che invece di essere infornato viene fritto (effettivamente con questa stessa ricetta potete ottenere un’ottima pizza in teglia).
Il nome dipende dalla zona in cui ci si trova, a Napoli si chiama Pizza fritta (mentre è calzone quello cotto nel forno), in Puglia si chiama Panzerotto, si chiama Pitone nel messinese, si chiama calzone fritto in molte altre parti d’Italia (e dalle tue parti come si chiama questa prelibatezza?)
Perché la pizza fritta è così amata?
- Gusto unico: La combinazione di croccantezza esterna e morbidezza interna, unita al sapore intenso degli ingredienti, la rende irresistibile.
- Versatilità: Si può gustare a qualsiasi ora del giorno, come spuntino, pranzo o cena.
- Simbolo di convivialità: La pizza fritta è un piatto che unisce le persone, perfetto da condividere in compagnia.
Pizza fritta napoletana, dalla ricetta di Gino Sorbillo
Ingredienti
Impasto base della pizza fritta
- 775 gr farina 0 12% di proteine
- 15 gr sale
- 500 gr acqua a temperatura ambiente
- 0.75 gr lievito di birra fresco (ne potete mettere anche 1 gr)
Ripieno della pizza fritta
- provola oppure mozzarella ben scolata
- passata di pomodoro già condita con sale, olio ed origano
Istruzioni
- Impastiamo tutti gli ingredienti, partendo da farina e lievito. A cui aggiungeremo l'acqua a filo.775 gr farina 0, 500 gr acqua, 0.75 gr lievito di birra fresco
- Facciamo assorbire bene prima di ogni aggiunta e poco prima di terminare l'acqua aggiungiamo il sale.15 gr sale
- Dovremo ottenere un bel impasto, liscio ed omogeneo.
- Copriamo con pellicola e lasciamo puntare per circa 1 ora a temperatura ambiente.
Formatura dei panetti per la pizza fritta
- Dopo il riposo, riprendiamo l'impasto e facciamo delle palline da 150 gr circa, pirliamole leggermente.
- Disponiamo le palline su una teglia infarinata, distanziandole tra loro (dovranno raddoppiare di volume).
Lievitazione
- Copriamo e facciamo lievitare per circa 8-9 ore, devono raddoppiare di volume.
Formatura della pizza fritta
- Al raddoppio, riprendiamo le nostre palline di impasto ed aiutandoci con della farina di semola sul piano di lavoro, stendiamo con il mattarello, cercando di mantenere una forma rotonda.
- Al centro del disco di pasta mettiamo un cucchiaio di passata di pomodoro e dei cubetti di provola (del prosciutto, dei funghi, dei carciofi… tutto ciò che vi piace, basta che si chiuda la pasta!!), lasciando i bordi perfettamente puliti.provola, passata di pomodoro
- Passiamo con un pennello (o con il dito) dell'acqua sui bordi del disco di pasta.
- Ripieghiamo la pasta su se stessa, otterremo una mezza luna. Pigiamo bene sui bordi, in modo da farli attaccare bene (per questa operazione ci possiamo aiutare anche schiacciando con i rebbi di una forchetta).
- Man mano che prepariamo la pizza fritta dovremo friggerla o comunque non potremo lasciarla troppo sul piano di lavoro (perché, soprattutto se usiamo la passata di pomodoro, la pasta tenderà ad inumidirsi).
- Friggiamo una pizza alla volta, in abbondante olio di semi di arachidi (oppure in olio extravergine di oliva), facendo dorare da entrambi i lati.
- Scoliamo man mano su carta assorbente da cucina e… consumiamo ancora fumante!
Note
- per impastare ci vorranno dai 20 ai 40 minuti (dipende dal tipo di macchina che usate o se lavorate a mano – è un impasto che ben si presta)
- Occorre 1 ora per la puntata (cioè dovremmo lasciare riposare l’impasto a temperatura ambiente)
- 15-20 minuti per formare i panetti
- dalle 8 alle 9 ore circa per la lievitazione finale a temperatura ambiente (e comunque non al di sotto dei 20°C)
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